Domanda più che legittima una volta letto "The China Study" di T. Colin Campbell: è uno studio sulle abitudini alimentari cinesi e la loro implicazione con la salute oppure è un gioco di ombre cinesi? Già, perché se la luce sprigionata dalla candela rappresenta l'oggettività dei dati, la figura che verrà proiettata sul muro dipenderà solo e soltanto dalla posizione che si assumerà di fronte a essa. A mio avviso, l'atteggiamento migliore nella vita, e obbligatorio nella scienza, è quello di togliersi dalla luce e lasciare che il muro ne venga illuminato, senza condizionamenti.
Da come avrete capito dal mio incipit, Campbell passa il suo tempo avanti e indietro, lasciando illuminare a tratti e oscurando spesso la parete. Il risultato che ne esce fuori è un mix di interessanti e condivisibili riferimenti, con un impianto di base assolutamente criticabile. Ma entriamo nel merito.
L'assunto base di "The China Study" è il seguente: la caseina fa male, la caseina è una proteina di origine animale, quindi le proteine di origine animale fanno male. Vi ricordate a scuola la proprietà transitiva? Se A=B e B=C, allora A=C. Ma nel libro di Campbell le cose sono leggermente diverse. Perché se A=B e B fa parte di C, non è automatico che A=C!
Per capirci, è come se io dicessi che siccome i cereali fanno male e i cereali sono dei carboidrati, allora tutti i carboidrati fanno male, inclusi frutta e verdura, quindi!
Se non avete voglia o tempo di leggervi il libro, vi consiglio di guardare il video di presentazione dello stesso fatto da Campbell, è molto istruttivo e, soprattutto, è gratis! E' diviso in 8 parti, qui vi metto il link della
parte 1, poi troverete i link per le altre 7. Vi lascio di seguito alcuni appunti che ho preso durante i video, una specie di telecronaca:
- Campbell per ora parla di studi su animali nutriti con proteine animali derivate dal latte.
- Afferma: "La caseina può far crescere il tumore senza ombra di dubbio".
- Dice: "La caseina rappresenta le proteine di origine animale in generale? Senza perdersi nei dettagli, la risposta è: si. Le proteine animali infatti dal mio punto di vista possono verosimilmente favorire la crescita delle cellule tumorali rispetto alle proteine di origine vegetale".
- Fa un discorso relazionando l'alto consumo di grassi con l'alta incidenza di tumori al seno, senza distinguere i tipi di grassi.
- Parla della differenza di indice di massa corporea tra gli USA e le aree rurali della Cina ponendo attenzione al consumo di proteine e senza sottolineare lo scarsissimo consumo di fibre vegetali in America e dello spasmodico uso di carboidrati ad alto carico glicemico, nonché di tutti i cibi spazzatura.
- Parla di un articolo pubblicato da Harvard che evidenzia la relazione tra il consumo di latticini e il cancro alla prostata. Poi un altro studio che mette in relazione cancro al seno con il consumo di latticini.
- Parlando di un altro studio del 1922 pubblicato dalla Yale School of Medicine insiste nel mettere in relazione le proteine animali con le malattie, questa volta l'osteoporosi. Solo alla fine svela che parliamo ancora di latticini, visto che dice che più calcio si assume da questa fonte e maggiori fratture all'anca si avranno. Ma parla di calcio assunto dai latticini! "Sappiamo il perché, i latticini contengono proteine animali. Anche altre proteine animali fanno la stessa cosa, è una sorta di acidosi metabolica (ma su questo non mostra ne grafici ne dati, dice solo che "si sa che va così"!)".
- Parla di un certo dr. Esselstyn, un suo amico cardiochirurgo, che mise a dieta vegetariana 17 uomini e 1 donna, per vedere i risultati, dando loro solo l'8% di grassi. Però, eh si!, c'è un però! Si trovò costretto comunque a dare loro delle statine per tenere sotto controllo il colesterolo!!!!!! Comunque sia, dimostrò che a distanza di 20 anni gli episodi coronarici erano passati a zero.
- Parla della nutrizione nel suo complesso e indica quella che dovrebbe essere una dieta ideale "Cibo integrale, grano integrale e la frutta. Non sto parlando di cibi raffinati come la farina e lo zucchero bianco. Quindi cibi "interi" usando il buon senso e senza aggiungere sale, zuccheri, grassi e latticini (e daje co' sti latticini!!!)".
Ricapitoliamo, se ancora non fosse chiaro: non tutte le proteine sono uguali, non tutti i carboidrati sono uguali e non tutti i grassi sono uguali. Di più: nell'ambito delle proteine animali, non tutte le proteine animali sono uguali! Questo è un messaggio fondamentale da memorizzare e da divulgare. Quali sono le proteine animali migliori? Quelle provenienti da animali cresciuti in modo naturale, senza mangimi. Le loro carni sono naturalmente magre. Pensate che le carni di animali allevati hanno da 7 a 10 volte più grassi di quelle cresciute allo stato brado (marbling o marmorizzazione). Per farla breve, non si possono mettere tutte le proteine animali nello stesso contenitore. Questo gioco uno scienziato serio non lo fa! Lui stesso racconta di venire "...da un'infanzia in cui quasi due litri di latte al giorno erano la norma...". Due litri di latte al giorno!!! Quest'uomo si è ubriacato di latticini e, diventando praticamente vegetariano, ha visto i livelli del suo colesterolo scendere. Ma va?! Beh, do una notizia al Dr. Campbell: se avesse seguito una dieta a base vegetale (tanta verdura e frutta) con il giusto apporto di proteine animali e di grassi, avrebbe avuto gli stessi risultati, se non migliori, per quanto riguarda il colesterolo. Oppure sia io, che mio padre, che alcuni miei amici, per non parlare delle decine di frequentatori di questo blog che hanno cominciato lo stesso percorso, non siamo altro che dei miracolati, che mangiano carni animali e vedono il loro colesterolo scendere!
Ma non mi sono limitato a leggere il libro di Campbell, sono voluto andare oltre, perché a me interessa capire. Io non faccio il tifo per una dieta o per un'altra. Stiamo parlando della mia salute e, vi assicuro, che ci tengo. Per cui, crudista, vegano, ovo-latto-vegetariano, carnivoro, onnivoro, a me poco importa, potrei diventare insettivoro domani se ci fosse un motivo valido per farlo, delle prove evidenti. Prove, appunto. E allora che ho fatto? Ho scritto un'email a una rivista scientifica, della quale Campbell cita uno studio. Secondo questo studio il consumo di proteine animali abbassa i livelli del calcitriolo (1,25 D), il quale viene prodotto nei reni dalla Vitamina D, e un suo basso livello è collegato con numerose malattie. "Bene!", penso tra me e me, finalmente nelle ultime pagine di questo libro trovo una prova tangibile della teoria di Campbell. Lo studio è stato pubblicato nel 1988 da The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism e il titolo è "Relationship of animal protein-rich diet to kidney stone formation and calcium metabolism", tradotto "Relazione tra una dieta ricca di proteine animali e la formazione di calcoli renali e il metabolismo del calcio". Evito di entrare nel merito perché è decisamente complesso e non è così utile per capire il succo del discorso. L'istantanea che ho inserito qui sotto vi darà subito una risposta.
Cliccate sull'immagine per ingrandirla e vedrete che nelle prime due tipologie di dieta (che alla fine lo studio dimostra che sono quelle dannose) c'è la presenza di prodotti derivati dal latte! Questo è il "peccato originale"! Nel 1988 potevo anche capirlo, ma oggi non più. Tutti gli studiosi sanno che carni animali e latticini sono due cose completamente diverse. Soprattutto se parliamo di carni magre, anche se di capi allevati. Ripeto, le carni migliori sono quelle di animali cresciuti mangiando il "loro cibo", anche per quanto riguarda il pesce. Già, forse molti non sanno che in tutti gli allevamenti intensivi gli animali vengono stipati, maltrattati e nutriti senza alcun rispetto. Se proprio non vi interessa la dignità e il rispetto di questi esseri, siate almeno abbastanza furbi dal capire che i prodotti provenienti dagli allevamenti intensivi (uova, carni, ecc.) sono da evitare per motivi di salute. Un pollo non può costare € 6 al kg, c'è qualcosa che non va! Ma non usciamo troppo dal fulcro del discorso e andiamo avanti con "Le ombre cinesi" di Campbell.
Come accennavo all'inizio, questo autore esprime spesso concetti condivisibili, come ad esempio il fatto che il riduzionismo applicato alla scienza dell'alimentazione è fuorviante e crea confusione. Che cosa significa? Semplicemente che non ha senso continuare a basare le proprie scelte alimentari su studi scientifici che considerano solo nutrienti specifici oppure l'interazione di proteine, carboidrati o grassi con la salute. Semplicemente perché il totale della nostra alimentazione vale molto di più della somma delle sue componenti. Perfetto! Allora mi domando: perché Campbell si diverte a citare studi come quello sopra descritto o altri nei quali non vengono mai presi in considerazione stili di vita alimentari a 360°? Eppure è lui stesso a dire che è sbagliato essere riduzionisti!
Ma voglio essere ancora più chiaro con voi: non esiste un solo studio che abbia preso in considerazione un'alimentazione nella quale è previsto un largo consumo di vegetali, supportati da un buon apporto di proteine animali provenienti da fonti magre (latticini esclusi!) e coronato dai grassi migliori, che possa dare come risultato problemi di salute. Anzi, è proprio il contrario.
Caro T. Colin Campbell, io non mi ritengo un puro e credo che nessuno lo sia, per questo ho la sensazione che tu stia giocando sporco con milioni di persone nel mondo, che hanno deciso di credere alla tua interpretazione dei dati raccolti in Cina e alla tua teoria (del tutto infondata) secondo la quale le proteine di origine animale fanno male, visto che la caseina è una di queste ed è stato dimostrato che è dannosa.
Voglio concludere questo articolo citando L. Cordain, scienziato americano, che per stabilire quale sia la migliore
alimentazione per l'uomo si è basato sulla genetica e sui reperti
fossili finora trovati, stabilendo quindi che l'avvento dell'agricoltura
e dell'allevamento stanno sempre più rappresentando un problema di
salute nell'uomo da 10.000 anni a questa parte. Non è un caso che i
migliori risultati li ottengo quando elimino dalla mia dieta cereali,
latticini e legumi e consumo tanta verdura, frutta, grassi mono e
polinsaturi e proteine da carni magre.
Dovete sapere che c'è stato un acceso dibattito sul ruolo delle proteine in USA in seguito al libro di Campbell, così è nata una discussione (protein debate) proprio tra Cordain e Campbell. Potete trovarla in
questa pagina web, dove c'è un file PDF da scaricare. E' in inglese ed è illuminante. Ecco di seguito come L. Cordain conclude le sue controdeduzioni alla teoria di T. Campbell:
Colin’s statement “It is clear to me that a diet comprised of whole vegetables, fruits and cereal grains (unless otherwise contraindicated by allergic responses) with little or no animal based foods, resulting in a dietary protein level of about 10%, is as near to an ideal diet as one can get” clearly reflects the bias he brings into this debate. If only Colin would have framed his hypothesis from an evolutionary perspective years ago, he would have realized that his viewpoint of an ideal diet is erroneous and untenable.
It may surprise Colin, but cereal grains were rarely or never consumed by all of humanity until very recent times (< 500 human generations) (13, 143). Additionally, the incidence of celiac disease (caused by consumption of wheat) is now estimated to afflict 1 in 133 people in the U.S. (162). What should the ideal diet be for these 2,255,639 U.S citizens? And why might autoimmune diseases be caused by grain consumption in the first place (143, 163)? Finally, if vegetarian diets are “as near to an ideal diet as one can get” why then do meta-analyses of all cause mortality (including cancers) in vegetarians show them to be no better off than the general public?
TRADOTTO
La dichiarazione di Colin "E 'chiaro che una dieta a base di verdure fresche, frutta e cereali (salvo diversa controindicazioni causate da reazioni allergiche) con pochi o nessun alimento di origine animale, con un conseguente livello di proteine nella dieta di circa il 10%, è ciò che ci sia di più vicino ad una dieta ideale" riflette chiaramente l'interpretazione che è stata messa in questo dibattito. Se solo Colin avesse inquadrato le sue ipotesi dal punto di vista evolutivo di anni fa, si sarebbe reso conto che il suo punto di vista di una dieta ideale è sbagliato e insostenibile.
Può sorprendere Colin, ma i cereali sono stati raramente o mai consumati da tutta l'umanità fino a tempi molto recenti (meno di 500 generazioni fa). Inoltre, l'incidenza della malattia celiaca (causata dal consumo di cereali) si stima colpisca oggi una ogni 133 persone negli Stati Uniti. Quale dovrebbe essere la dieta ideale per questi 2.255.639 cittadini negli Stati Uniti? E perché le malattie autoimmuni sarebbero causate in primo luogo dal consumo di cereali? Infine, se le diete vegetariane sono "ciò che ci sia di più vicino ad una dieta ideale" perché poi la meta-analisi di mortalità per tutte le cause (tra cui il cancro) nei vegetariani mostra di non essere migliore rispetto al resto della popolazione?
Voglio dire una cosa ai vegani e ai vegetariani: la mia intenzione personale è di continuare a rispettare
la vostra scelta etica, ma voi continuate a rispettare la mia scelta
scientifica, grazie.