Ho sempre pensato che nell'ingenuità ci sia un non so che di pulizia, di
positività e di costruttività. Mentre nella malizia un eccesso delle qualità
opposte. Ma un conto è essere ingenui, mentre un altro è avere un approccio
ingenuo alle cose e alle persone, ben sapendo come va il mondo. Questo è il mio
modo di agire, sempre pronto a sviluppare una malizia, li dove è inevitabile,
ma volutamente ingenuo nel momento in cui si prospetta una potenziale
collaborazione. Si deve essere aperti se si vuole costruire qualcosa di nuovo,
altri atteggiamenti non pagano, anche a costo di sembrare stupidi.
In questo mio appello al senatore Marino, che attualmente svolge il
ruolo di Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia
e l'efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, nonché membro della
Commissione Igiene e sanità del Senato, potrete valutare tanto la mia proposta, quanto la relativa risposta. Personalmente ho fatto due riflessioni, la prima riguarda la politica: come può pensare l'attuale classe dirigente di proseguire nel suo mandato se non sa dare risposte concrete alle esigenze che il presente impone? La seconda è più grave e ha a che fare con l'orgoglio: se un bravo medico chirurgo come il senatore Marino non ha alcuna fiducia nel sistema italiano, tanto da consigliare di rivolgermi a strutture all'estero per realizzare uno studio scientifico serio, per quale futuro stiamo lavorando oggi? Siamo così incapaci (o corrotti) da non saper prendere 10, 20, 50 pazienti e fargli seguire per 6 mesi un certo regime alimentare, facendo analisi ed esami prima, durante e dopo, per infine trarne le dovute conclusioni? No, non ci credo e non ci sto. Questa è la brutta copia di ciò che siamo oppure è la proiezione di ciò che potremmo diventare se non ci diamo una mossa!
"Gentile
senatore Marino,
mi chiamo Leonardo Rubini e ho
recentemente aperto un blog che si occupa di alimentazione e salute, partendo dalla mia esperienza personale di
ex malato di rettocolite ulcerosa. Il blog è molto seguito, avendo
ricevuto quasi 200.000 visite in meno di un anno. Il mio ruolo è quello
di portavoce, di megafono, che vuole rappresentare un numero sempre
maggiore di malati cronici, sia relativamente alle malattie infiammatorie
croniche intestinali (mici), sia di altre patologie, più o meno
invalidanti, che richiedono continui esami, visite, farmaci, ricoveri e, in
alcuni casi, interventi chirurgici. Questo numero è un vero e proprio macigno sul
bilancio delle Regioni e, quindi,
sull’Italia. Nel mio piccolo, avendo applicato un protocollo alimentare in
realtà molto semplice, ho indotto una remissione alla mia patologia che
durerà fin quando manterrò il mio attuale stile di vita. Questo significa
migliaia di euro di risparmio per il SSN, più produttività sul posto di
lavoro e, quindi, meno assenze per malattia, anche queste un costo non
indifferente.
Se moltiplichiamo questo risparmio con il
numero dei malati cronici in Italia, che attualmente si aggira intorno ai 25 milioni (fonte), il possibile
risparmio in termini economici contribuirebbe ad abbattere la vera
malattia cronica del nostro Paese, che è il debito pubblico.
Viste le attuali conoscenze scientifiche in
campo alimentare, in termini di cura e prevenzione, prima o poi il nostro sistema sarà costretto a
confrontarsi con questa (relativamente) nuova realtà, ma l’urgenza,
sanitaria ed economica, grava su di noi adesso, per cui non credo ci
sia una ragione valida per aspettare oltre.
Come lei sa molto meglio di me, in campo
scientifico vale ciò che è dimostrabile e riproducibile, anche da altri ricercatori in altri ambiti.
L’oggettività del risultato, e non la sua parzialità, è da sempre il perno
del progresso della medicina. Il mio medico (...omissis...) da anni ottiene risultati incredibili con la
semplice applicazione di protocolli alimentari su varie patologie
(ipertensione, malattie cardiache, diabete, mici, malattie autoimmuni,
ecc.), impegnandosi in continui studi e aggiornamenti. In agosto, per esempio,
avrò la possibilità di vivere un’esperienza fantastica seguendolo al
prossimo Ancestral Health Symposium a Boston (USA), dove l’argomento sarà
proprio quello di cui le sto scrivendo ora. Per cui arrivo dritto
al punto: è necessario creare un punto fermo, un riferimento nuovo per la
classe medica italiana, attraverso uno studio scientifico. Il mio appello,
apparso sul blog di Beppe Grillo il 30 giugno 2012, rivolto ad
associazioni, fondazioni, strutture sanitarie e università, affinché si possa realizzare
questo studio, è, per ora, andato a vuoto. Molti si augurano che si possa fare,
ma ufficialmente nessuno si vuole esporre. Sappiamo bene il motivo, visto
che le case farmaceutiche dettano le regole sia nelle università che negli
ospedali, decidendo quali ricerche vanno fatte e riducendo così
l’autonomia di medici e di comitati etici preposti a valutare le richieste
di nuovi studi scientifici. Questa catena va rotta, l’egemonia dei meri
interessi economici sulla salute dei cittadini non è più tollerabile. Se
vogliamo, è anche una questione di concorrenza: se chi produce farmaci per
malati cronici ritiene di poter far meglio di chi propone un protocollo
alimentare, deve anche accettare il confronto e ognuno deve poter
avere l’accesso a determinate informazioni per poter scegliere quale
strada percorrere.
Ho scelto di scrivere a lei, visto il suo
importante ruolo di Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio
Sanitario Nazionale, nonché membro della Commissione Igiene e sanità del
Senato, ma anche perché mi ha colpito molto una sua dichiarazione, nella
quale spiegava che bisogna “riaffermare con vigore la necessità che la
politica si tenga fuori dalla gestione della sanità pubblica”. Certamente in
quella occasione si riferiva ad altre questioni, ma il concetto che
sancisce l’autonomia di azione della sanità pubblica è sacrosanto, sia
riferendosi alla politica che ai poteri economici.
Concludo abbracciando l’appello fatto dal
Partito Radicale Transnazionale, al quale anche lei ha aderito, dove si chiede di dedicare un giorno di servizio alla
propria comunità, sulla scia di quanto fatto da Obama negli USA. Ad oggi
ho felicemente dedicato mesi interi alla mia comunità, scrivendo articoli
e rispondendo a circa 600 persone via email, impegnandomi in prima linea
dal 1° ottobre 2011, giorno in cui riuscii a ottenere uno spazio
fondamentale, sempre sul blog di Grillo, per una mia prima intervista. Da
allora, circa 10 mesi, posso contare già decine di persone che hanno
ritrovato il loro stato di salute e casi di pazienti che
avevano addirittura prenotato una colectomia, riuscendo ad annullare
l’intervento, solo grazie a un corretto stile di vita.
Felice di un suo eventuale interessamento,
rimango a disposizione per eventuali richieste o chiarimenti. Avendo dovuto sintetizzare il più possibile concetti di
ampio respiro, mi auguro di essere stato chiaro, ma non mi aspetto di
essere stato esauriente.
Buon lavoro, Leonardo Rubini."
Ecco la risposta:
"Gentilissimo Leonardo,
è stato
un piacere incontrarla oggi in occasione del primo convegno di I-Think. Grazie
per l'interesse dimostrato nei confronti di questa nuova realtà!
Ho
letto con attenzione - e sincera curiosità - la sua nota che solleva un tema al
quale ho in effetti pensato molto spesso, soprattutto in tempi recenti.
Io
stesso faccio largo uso di integratori e cerco di seguire un'alimentazione
particolarmente sana, avendo modificato diverse mie antiche abitudini.
Ritengo
che il tipo di studio che le interesserebbe (far) realizzare, possa avere più
chance di successo (in termini sia di valutazione che di riuscita), se proposto
ad un centro universitario che già preveda un dipartimento di Medicina
Alternativa o Integrativa, come in diverse culture essa viene definita.
Penso,
per esempio, alla mia università di appartenenza, a Philadelphia: il Jefferson
Medical College infatti comprende il Dipartimento di Medicina Integrata Myrna
Brind. Le copio di seguito il link che spero le possa essere utile per trovare
spunti o prendere contatti da sviluppare:
Con i
miei migliori auguri e saluti, e molti complimenti per il lavoro svolto finora
ed il seguito raccolto!
Prof.
Ignazio R. Marino"