Come promesso, ecco un interessante approfondimento sulla vitamina D da parte del dott. Paolo Antolini, biochimico.
Ne approfitto per ricordarvi che sabato prossimo, 30 novembre, si svolgerà ad Assago (Milano), presso l'Holiday Inn, un interessante convegno organizzato da noi pazienti, nel quale si parlerà anche di vitamina D. Avete due modi per partecipare e sostenere questa importante iniziativa:
"Dopo aver scritto un ottimo articolo su questa fondamentale vitamina, il buon Leonardo mi ha chiesto di approfondire ulteriormente l'argomento per cercare di scavare il più a fondo possibile il ruolo e il funzionamento dell'ORMONE D in tutte le dinamiche che ci riguardano più da vicino, cioè la patologia autoimmune.
Ne approfitto per ricordarvi che sabato prossimo, 30 novembre, si svolgerà ad Assago (Milano), presso l'Holiday Inn, un interessante convegno organizzato da noi pazienti, nel quale si parlerà anche di vitamina D. Avete due modi per partecipare e sostenere questa importante iniziativa:
- a questo link trovate il programma e le modalità per partecipare;
- a quest'altro link trovate invece le indicazioni per sostenere il nostro lavoro, prenotando il DVD.
"Dopo aver scritto un ottimo articolo su questa fondamentale vitamina, il buon Leonardo mi ha chiesto di approfondire ulteriormente l'argomento per cercare di scavare il più a fondo possibile il ruolo e il funzionamento dell'ORMONE D in tutte le dinamiche che ci riguardano più da vicino, cioè la patologia autoimmune.
Premetto che il pezzo sarà piuttosto tecnico, pure se cercherò
di renderlo comprensibile anche alla "casalinga di Voghera". Per capire a fondo come la vitamina D può
rivelarsi un prezioso alleato, occorre conoscere i vari componenti del sistema
immunitario e come interagiscono tra loro, proprio perchè il
colecalciferolo è una sostanza immunomodulatrice. Immunomodulazione significa
capacità di agire sul funzionamento
del sistema immunitario, di modificare cioè il suo funzionamento e la sua capacità
di risposta verso le aggressioni esterne e nel nostro caso contro il self.
Più che un articolo ci si potrebbe scrivere
un libro, ma veniamo ai punti salienti. Individuiamo nella prima parte i
protagonisti della risposta immunitaria, soprattutto quelli che vengono
influenzati dalla vitamina D, e vediamo come essi modificano il loro
comportamento in assenza o in presenza della vitamina.
Il sistema immunitario è molto ben organizzato, è
composto da numerosi tipi di cellule diverse che sono in grado di produrre e
secernere centinaia di sostanze che portano alla morte della cellula bersaglio,
e un sistema così complicato prevede una struttura a piramide dove alcune
cellule controllano e si coordinano per adattare l'esercito immunitario a
rispondere nella maniera più efficace
ai più disparati tipi di attacchi esterni. Sappiamo anche che
qualche volta il nostro sistema fa cilecca e non è più in grado di distinguere il self dal non-self
causando tutta la catena di patologie che ci affliggono.
In tutto questo complicato sistema la vitamina D entra in
maniera determinante proprio nel sistema di comunicazione tra i vari componenti
del sistema, up-regolando o down-regolando la moltiplicazione, l'attivazione o
lo spegnimento dei nostri soldati difensori.
Il timo, i linfociti T, le cellule dendritiche, le cellule
APC, oltre che ogni cellula del nostro organismo, presentano sulla loro membrana
un recettore per la vitamina D (VDR), capace di legarsi alla forma attiva della
vitamina D, che per brevità chiameremo da ora in poi 1.25 OHD.
La nostra specie si è evoluta in una grande abbondanza di vitamina D, i nostri antenati passavano all'aperto la maggior parte della loro
giornata e grazie alla sintesi solare avevano valori altissimi di forma attiva
nel sangue. Tra l'altro non utilizzavano nemmeno creme solari che oggi
impediscono ai raggi ultravioletti di promuovere la sintesi della vitamina D...
La epidemiologica carenza di vitamina D ritengo sia una
delle più importanti cause dell'aumento così preponderante
delle patologie autoimmuni avvenute in questi ultimi 50 anni proprio per la
perdita di capacità della coordinazione immunitaria, che in
pratica fa funzionare la complessa macchina. Come stare nel caotico traffico di Roma con i
semafori spenti...
Il nostro sistema per poter essere così
adattabile ad ogni forma di aggressione è
composto da cellule pluripotenziali che, a seconda degli stimoli che ricevono,
possono evolversi in una forma o in un'altra e di conseguenza tutta la cascata
immunitaria che ne deriva può cambiare radicalmente.
Linfociti T - Cellule
dendritiche - Macrofagi
Il linfocita T è una delle cellule più
importanti del sistema, è
il responsabile dell'immunità cellulo-mediata, quella di tipo
adattivo.
Nasce nel midollo osseo come cellula non differenziata, ma
viene poi mandato nel timo per la sua conversione in linfocita T nudo, cioè
vergine al contatto con l'antigene.
Sia il timo che la cellula in sé sono avidissimi di vitamina D, in mancanza della
quale la creazione e la maturazione del linfocita maturo diventa assai più
complicato, e di conseguenza il sistema immunitario perde enormemente di
efficacia. Mamme avete presente il vostro bambino che si ammala di continuo? Provate a controllare il livello della
vitamina D ed è assai probabile che vi dimenticherete cosa sia l'influenza.
Il infocita T per funzionare e partire all'attacco
dell'antigene lavora in collaborazione con un particolare tipo di cellula che
si definisce cellula APC, di cui le cellule dendritiche (CD) fanno parte. Una cellula APC ha in pratica la funzione di
catturare l'antigene, mostrarlo bene
sulla sua superficie e dare modo
al linfocita T di studiarlo e promuovere la risposta immunitaria per esso.
Senza vitamina D le CD hanno un enorme
leak di funzionamento.
Tra i linfociti T esiste una sottopopolazione che si chiama
T Helper, che è in pratica il vigile urbano del sistema, principale produttore delle interleuchine, che sono in pratica il linguaggio con cui i
nostri globuli bianchi comunicano. Le interleuchine sono decine, ma quella che
ci interessa di più è l'interleuchina 12.
La vitamina D ha la capacità di intervenire sullo sviluppo delle
cellule dendritiche e a livello di trascrizione genica sulla sintesi dell'IFN
alfa e, grazie alla sua capacità di ridurre queste due sostanze, esplica
la sua azione di controllo dell'immunità mediata di tipo TH1 in favore di quella
TH2. Ovviamente la maggior parte delle patologie autoimmuni è
mediata da un eccesso di TH1 e la sua down regolazione è in grado di
dare grandissimi benefici ad ogni malattia che ha questa base immunologica.
Inoltre la vitamina D ha
la capacità di favorire la maturazione dei monociti in macrofagi. I
macrofagi sono in pratica dei "mangioni" che grazie alla loro
struttura hanno la capacità di inglobare e distruggere una cellula
nemica. La maggiore quantità di macrofagi efficaci garantisce al
sistema immunitario difese molto agguerrite contro ogni invasore.
Quindi, riepilogando, la maggiore disponibilità
di vitamina D serica porta ad una maggiore capacità di reagire
alle infezioni e al contempo una inibizione dell'autoimmunità
cellulo-mediata.
Polimorfismo del VDR
Voglio sottolineare questo aspetto che è
molto importante: in moltissimi malati di Chron è presente un polimorfismo del recettore
della vitamina D, si presenta cioè un recettore con una minore affinità,
che ha più difficoltà nel legare la 1.25 OHD, causando cioè
un sintomo di carenza anche in presenza di tassi adeguati nel sangue,
figuriamoci nella situazione di grave carenza in cui si trova la media della
popolazione.
Chiaramente per ovviare
alla minore sensibilità del recettore, diventerà
importante aumentare la quantità di vitamina D disponibile, in modo da
generare una corretta risposta immunitaria.
Fattori limitanti la
disponibilità di 1.25 OHD
La vitamina D subisce due tappe di attivazione prima di
poter essere utilizzata dalle varie cellule dell'organismo, capire questi
meccanismi è fondamentale per poter arrivare all'assunzione giornaliera
adeguata.
Come spiegato benissimo da Leonardo nel suo precedente
articolo, la vitamina D, intesa come colecalciferolo, al momento della sua
produzione tramite raggi solari, oppure tramite l'assorbimento intestinale,
subisce due idrossilazioni: la prima ad opera dell'enzima idrossilasi che
converte la vitamina D in 25 OHD (che è quella che si va a ricercare
nell'apposito esame) a livello epatico e la seconda a livello renale ad opera
di due ulteriori idrossilasi che sono la 1α-idrossilasi e la 24-idrossilasi che trasformano
rispettivamente la 25 OHD in 1.25 OHD, forma
attiva, oppure in 24.25 OHD che è una forma inattiva. Ovviamente quest'ultimo è
un meccanismo di controllo che serve per
evitare sovraconcentrazioni che possono portare ad eccessivo assorbimento di
calcio a livello renale.
Sottolineo questo passaggio proprio perché
esistono diversi polimorfismi di questi enzimi. Ne sono stati individuati
almeno 3 varianti e, a seconda della variante posseduta, si ritrova una diversa
affinità col substrato, rendendo molto diversa
la quantità di vitamina D introdotta necessaria ad un corretto dosaggio
della forma attiva.
Ciò sta a significare che possono essere
necessari dosaggi molto diversi da persona a persona proprio dovuto al
differente pattern enzimatico presente.
Altro fattore importante è la sensibilità del VDR, come
suddetto.
Vitamina D e
Paratormone (PTH)
Il calcitriolo (1.25 OHD) e il paratormone tra di loro hanno
una funzione antagonista.
Il PTH è prodotto dalle paratiroidi e interviene
nel metabolismo del calcio, favorendo il
rilascio del calcio osseo nei fluidi extracellulari nel caso venisse rilevato
un tasso di calcio ematico insufficiente.
Insieme a ciò promuove la sintesi di 1.25 OHD a
livello renale per aumentare l'assorbimento di calcio a livello renale e
intestinale.
A sua volta la vitamina D inibisce la sintesi di PTH per
evitare che si crei un circolo vizioso in cui i due ormoni continuino ad essere
prodotti senza sosta, causando un cortocircuito nel fondamentale metabolismo
del calcio.
Uno dei modi per valutare il corretto dosaggio di vitamina D
è
verificare che il PTH sia nel corretto range, né alto e né troppo basso.
Altro valore da tenere sotto controllo è
la calciuria, che se eccessiva significa che ci troviamo in presenza di una
ipercalcemia e rischiamo di intasare i filtri renali, un po' come succede con
il calcare nel rubinetto di casa.
Conclusioni
Spero di aver chiarito un po' delle dinamiche che riguardano
questa sostanza fondamentale e come essa si riveli così importante
proprio per il nostro caso.
Molto sta cambiando nelle linee guida ufficiali sulla RDA
della vitamina D. Se già due anni fa sentire parlare di
integrazioni di 4/5000 ui al giorno erano considerate folli, adesso le stesse
autorità iniziano a parlare di 10.000 ui al giorno come di dosaggi
sicuri.
Sono convinto che sempre più la vitamina D sarà
presa in considerazione proprio nelle patologie autoimmuni, sia come sostanza
fondamentale che come prevenzione per decine di malattie, tumori compresi.
Mi auguro che voi che state
leggendo siate riusciti a capire quanto sia importante questa vitamina nella
salute globale e che corriate a misurare il vostro livello. Potrebbe risparmiarvi
moltissimi fastidi.
Con affetto.
Paolo."
mando un link ad un pdf molto interessante sulla vit D ma anche sui benefici della luce soalre.E' in Inglese ma si puo' sempre tradurre.Il sito www.naturalnews.com e' molto interessante e Mike Adams si e' guarito dal diabete con la dieta.http://www.naturalnews.com/specialreports/sunlight.pdf
RispondiEliminaRaccolta articoli e studi protocollo del neurologo brasiliano Dr. Cícero Galli Coimbra per la MS con vitamina D ad altissimo dosaggio.
RispondiEliminahttps://objetodignidade.wordpress.com/category/cicero-galli-coimbra-dr-phd-md-neurologista-neurocirurgiao-neurocientista-professor-na-unifesp-e-fundador-do-instituto-de-autoimunidade/cicero-galli-coimbra-medicos-que-utilizam-o-protocolo-de-tratamento-do-dr-cicero-com-a-vitamina-d/
Video del del neurologo brasiliano Dr. Cícero Galli Coimbra
http://cristinasalesmedicinaintegrativa.blogspot.it/2013/06/videos-dr-cicero-coimbra.html
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24191393
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20427749
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18289005
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11115787
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=vitamin+D+multiple+sclerosis
http://www.livestrong.com/article/466567-maximum-safe-dosage-of-vitamin-d3-for-multiple-sclerosis/
http://ms.about.com/od/treatments/a/How-Much-Vitamin-D-Is-Safe-To-Take-For-People-With-Multiple-Sclerosis.htm
ritirato referto delle analisi (varie, ma in particolare, 25-OHD).
RispondiEliminaRisultato...24,04 (ng/mL). I range riportati vanno dai 30 ai 60. Quindi
valore basso!
Sinceramente me lo aspettavo. Credo molto in questa cosa. Troppe cose coincidono:
- Mio esordio SM marzo (1998) a seguito di una fortissima influenza (febbre a 40, che da dieci anni non vedevo. Nemmno a 37)
- esordio RCU marzo/Aprile 2006
- se prendo influenza ( meno che quest' anno che mi è venuta a
settembre) io la prendo a Febbraio/narzo.
Tant' è che questo mese...non
mi piace per niente. Io lo chiamo "falso".
E, per ultimo...soffro di allergia ai pollini di Cipresso...che, guarda caso..si manifesta fra marzo e Aprile...
Insomma, o questo quadrimestre per me è "dannato" oppure...oppure c' è
una ragione. La ragione è esattamente (credo) questa: in questi mesi,
siamo al top della lontananza dalla insolazione. Siamo al punto più
lontano da quando abbiamo potuto immagazzinare la
vit. D
.
Se tre indizzi fanno una prova...ci siamo!
Infine, il discorso "emotivo/pscicologico" secondo me, continua ad avere
il suo peso. Nel senso che: sotto stress, produco un sacco di
Glicocorticoidi che in "tempi normali" potrebbe non dare particolari disturbi, ma
in tempi di "vache magre (leggi mediatore del sistema immunitario -
quello che ho capito essere la vit. D - ) il sistema "allopatico" va in
tilt.
Renato
per rendere la pelle sana ed idonea ad essere esposta al SOLE ESTIVO, la mia esperienza personale e non solo, é di utilizzare, per il massimo rendimento terapeutico, a digiuno !, olio di oliva, denso giallo oro al frantoio, da olive mature, polpa viola fino al nòcciolo, Ginkgo Biloba, foglie gialle e mai verdi, semi di lino , portulaca in insalata , Succhi centrifugati di àloe arborescens e/o Cladodi opuntia cactus, dette pale di fico d'india, polvere di osso di seppia e/o di gusci crostacei marini o Perle di ostriche, con pelle esposta senza scottatura e, addirittura, senza arrossamento alcuno, se si utilizzano n°50-100 olive mature, polpa viola, fresche e/o disidratate in aria , a strato unico o, in forno ventilato, max 40°centigrati e poi, conservate sotto vuoto, senza trattamento alcuno !
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