Gli studi relativi a una certa predisposizione genetica,
nati con Boyd Eaton e successivamente portati avanti da Loren Cordain,
che volevano dimostrare una sorta di sostanziale "congelamento" del
nostro DNA dal paleolitico a oggi, hanno appena subito un duro colpo. La
loro tesi comincia a essere smentita da recenti studi, che dimostrano
che il nostro DNA è invece cambiato e, di conseguenza, la teoria alla base
della dieta paleo viene meno.
È una notizia epocale in questo ambito, che, statene certi,
molti di quelli che ci si trovano dentro faranno di tutto per
ammorbidire e far passare in secondo piano, ma c'era da aspettarselo.
Aggiungo che questo è solo l'inizio, visto che le evidenze maggiori a
sfavore arriveranno, secondo me, dalla mappatura genetica del
microbioma. Cioè, se il DNA umano prevede comunque tempi abbastanza
lunghi per modificarsi e adattarsi a nuove condizioni alimentari, quelli
dei microbi e funghi che ospitiamo nel nostro intestino sono invece
molto più rapidi. E sono questi ultimi ad avere un ruolo fondamentale
nella digestione, nell'assorbimento e nella capacità di tollerare più o
meno determinati cibi, insieme agli enzimi.
Il 6 giugno 2015, al convegno di Venezia, presentavo la mia relazione "La divulgazione scientifica ai tempi di internet".
Uno dei concetti che ho voluto esprimere è stato quello di
essere cauti e di non prendere posizioni troppo intransigenti in campo
nutrizionale. Detto da uno che intransigente lo è stato per alcuni anni,
forse assume un valore aggiunto.
Venendo dal mondo paleo, che tuttora frequento e stimo (a
parte i fanatici esaltati; ma quelli sono ovunque), posso dire di avere
un'idea abbastanza chiara sull'argomento. In alcuni ambiti è sfuggito il
controllo della situazione e sono stati assunti atteggiamenti da setta,
tipo certi vegani. Ci sono persone che ti criticano se impani il petto di
pollo con la farina di riso. Se poi provi a dire che la storia del
glutine "assassino" è una bufala, apriti cielo! Ma, giustamente, ognuno
ha i suoi tempi e fa il suo percorso. Quelli che non reggo sono i
blogger esaltati, che confondono la loro realtà personale col mondo
intero e pretendono che ciò che ha funzionato per loro, sia universale.
Va be', ci sono passato anche io in quella fase, ma quando c'è stato da
aprire gli occhi, l'ho fatto e basta. Se vuoi fare comunicazione
scientifica devi essere intellettualmente onesto ed essere in grado di
cambiare posizione in base alle nuove evidenze che arrivano. Altrimenti
fai il guru... cosa che lascio volentieri agli altri.
Ma adesso entriamo nella notizia dell'anno.
Ma adesso entriamo nella notizia dell'anno.
Nel 1985, Eaton e Konner hanno scritto che la costituzione
genetica umana è cambiata relativamente poco, da circa 40.000 anni fa,
in relazione a quella degli esseri umani moderni, Homo sapiens sapiens.
Questi autori hanno spiegato che i corpi umani sono stati plasmati dal lungo periodo come cacciatori-raccoglitori, più che dal breve arco di tempo successivo all'avvento dell'agricoltura. La carne, probabilmente abbondante, così come frutta e verdura, era a disposizione, mentre pane, cereali, latte e formaggi non lo erano.
Questi autori hanno spiegato che i corpi umani sono stati plasmati dal lungo periodo come cacciatori-raccoglitori, più che dal breve arco di tempo successivo all'avvento dell'agricoltura. La carne, probabilmente abbondante, così come frutta e verdura, era a disposizione, mentre pane, cereali, latte e formaggi non lo erano.
Tre decenni più tardi, che nell'ambito accademico è un
tempo lunghissimo, abbiamo visto proliferare non solo diete paleo, con numerosi
bestseller, ma anche l'esercizio paleo, il dormire paleo e i servizi
igienici paleo. Sono tutti elementi basati sul presupposto che i nostri
corpi sono più adatti alle abitudini dell'era paleo che a quella attuale.
Ma mentre la dieta "uomo delle caverne" è diventata la
dieta più ricercata su Google nel 2013 e 2014, i biologi evoluzionisti,
con molta meno pubblicità, stavano usando tecniche avanzate di analisi
del DNA, a volte su ossa antiche, per notare che la premessa paleo
originale è lontana dal punto: in realtà, a quanto pare, ci siamo
evoluti. Il nostro DNA è cambiato!
Solo durante l'ultimo anno, importanti riviste
scientifiche hanno pubblicato la prova di cambiamenti genetici negli
esseri umani nel corso degli ultimi 10.000 anni, periodo
di transizione, come risposta del genere umano all'avvento
dell'agricoltura.
Due varianti genetiche relativamente recenti hanno aiutato
gli esseri umani a sopravvivere durante le carenze tipiche del periodo
agricolo; un altro cambiamento genetico sembra aver aiutato a combattere
le carie dentali che sono sorte con i nuovi alimenti; un altro ha
modificato il modo nel quale gli esseri umani digeriscono i grassi;
decine di altri aiutano a combattere le malattie comseguenti al fatto di
vivere in densità più elevate.
Queste nuove scoperte ampliano, ai già noti adattamenti
alla dieta, il concetto di cambiamento del genere umano. Dopo
l'addomesticamento degli animali per la mungitura, molti esseri umani si
sono evoluti per digerire il latte. Gli esseri umani sembrano aver
anche sviluppato modi migliori per digerire gli amidi caratteristici
delle diete agricole.
"E mi fa impazzire quando chi segue la paleo dieta dice che abbiamo smesso di evolverci. Non lo abbiamo fatto!"
Questo dichiara Anne C.
Stone, professoressa di evoluzione umana presso l'Arizona State
University, che ha dimostrato che i geni legati alla digestione
dell'amido sembra siano cambiati in numero, apparentemente in risposta
alla coltivazione.
"Le nostre diete sono cambiate radicalmente negli ultimi 10.000 anni e, in risposta, siamo cambiati anche noi."
Quando Eaton e Konner hanno scritto negli anni '80, il
genoma umano non era stato ancora completamente sequenziato ed era di
gran lunga più difficile da rilevare la prova della recente evoluzione
umana.
"Nelle popolazioni in cui l'amido era uno dei principali componenti della dieta, essendo in grado di estrarre il maggior numero di calorie possibile nel minor tempo possibile, è probabile che sia stato un salvavita per i bambini che hanno sofferto di attacchi di malattia intestinale",
ha detto la Stone riferendosi alla variazione
genetica acquisita.
In un articolo apparso nel mese di dicembre sulla rivista
Nature, gli scienziati hanno esaminato il DNA di più di 200 esseri umani
antichi eurasiatici. L'età variava da 8.000 a circa 2.000 anni fa, un
arco di tempo che include sia gli antichi cacciatori-raccoglitori, che i
primi agricoltori.
Analizzando il DNA da quei resti antichi, gli scienziati
hanno notato migliaia di punti diversi nei quali ci sono stati
cambiamenti del DNA, che non sembrano essere stati casuali. Cioè, le
modifiche non sembrano essere semplicemente un caso di deriva genetica,
ma un segno che la specie umana si è effettivamente adattata ai nuovi
aspetti del suo ambiente.
"Gli europei di 4000 anni fa erano diversi in importanti aspetti dagli europei di oggi, pur avendo discendenza complessiva simile",
hanno concluso gli autori.
Insomma, siamo nel campo delle ipotesi e ci stiamo
navigando dentro da 30 anni. È bene essere consapevoli che non è il caso
di fare scelte radicali che richiedono privazione di alimenti, senza
che ci sia nulla di scientificamente certo alla base. Provate,
sperimentate, variate, ma usate sempre il buon senso ed evitate
soprattutto i guru dei miei stivali. Gente che nella vita ha poche gioie
e raccogliere adepti privi di capacità critica è una di quelle.
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